Il significato di "alienazione" che dà Karl Marx è certamente uno dei più rilevanti. È convinto che il processo alienante avveng...
divenendo un tutt'uno con la macchina che avevano di fronte, proprio a causa della ripetitività delle azion.
Il significato di "alienazione" che dà Karl Marx è certamente uno dei più rilevanti. È convinto che il processo alienante avvenga nel campo del lavoro, e precisamente nelle industrie. Nell'800, quando i proletari erano costretti a turni massacranti nelle fabbriche, durante i quali ripetevano sempre gli stessi movimenti - visto che il loro lavoro non dava spazio alla creatività e al cambiamento -, si allontanavano dal proprio "io"; secondo Marx, gli operai perdevano il contatto con la realtà,
Anche Feuerbach muove un'aspra critica all'alienazione. L'Anticristo - questo era il soprannome del filosofo - rivolge la sua spudorata critica alle religioni, e soprattutto al Cristianesimo: i cristiani, secondo lui, non fanno altro che alienarsi in una figura “perfettissima”,
onnipotente, onnisciente, onniveggente, che tutto sa e tutto muove: Dio.

Per il filosofo tedesco non ha alcun senso venerare un essere
inventato dall’uomo, che non è altro che una sua immagine riflessa,
smussata e perciò privata di aspetti negativi; gli uomini devono
smetterla, quindi, di trovare un comodo rifugio tra le braccia di un
Padre benevolo; devono, invece, farsi forza contando sull’aiuto
del prossimo: solo così può nascere quel tipo di religione chiamata "Umanesimo".

Il verbo "alienare", ovviamente, assume molti altri significati, che, in un modo o nell’altro, richiamano il linguaggio della filosofia: può voler dire “vendere”, “cedere”, “allontanare qualcuno”, “perdere la benevolenza di qualcuno” e, ovviamente, “estraniarsi”.